martedì 7 dicembre 2010

Partizan Valpreda - FGR Club 5-4 (Vittoso, Vittoso, Vittoso, Naciri, Pistis)







La Cronaca

La lingua italiana, fino alle 22.05 di ieri sera, non contemplava il superlativo assoluto dell'aggettivo "eroico". Fino a ieri sera alle 22.05, perché da ieri sera alle 22.05 il superlativo assoluto di "eroico" sarà, almeno nel nostro dizionario, "partigianovalpredico". Ho già avviato le pratiche per far una petizione a Gianluigi Beccaria e Tullio De Mauro affinché accolgano questo mio modesto suggerimento linguistico per l’inserimento del neologismo anche nei loro prossimi dizionari.
L'aggettivo "eroico" infatti, non è sufficiente. La lingua italiana, con i suoi 274.659 lemmi, par monca a dar conto della prestazione epica dei sei cavalieri che ieri han fatto l'impresa di battere gli FGR Club, squadrone blasonato e finora imbattuto con nove vittorie di fila e una media di oltre dieci gol fatti e solo due gol subiti a partita.
Ma, oltre alla petizione a Tullio De Mauro, ho intenzione di farne una anche al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, affinché istituisca, motu proprio, parimenti al titolo onorifico di "Cavaliere del Lavoro", anche quello di "Cavaliere del Pallone" e subitaneamente vengano nominati tali “Corti Davide da Catania ET Verona”, “Pistis Stefano da Lanusei ET Marmorta”, “Gennaro Scardamaglia da Lamethia Terme ET Casaliculum in flumen Rhenum”, “Giovanni Reda da Consentia ET Bononia“, “Vittoso Nunzio da Potentia ET Bononia” e “Naciri Zaccaria da Molinella ET Rabat”.
Se la partita con gli Orange era stata un concentrato di bel gioco e barricate, tanto da farci coniare la definizione di "Calcetto Champagne&Molotov", quella di ieri con gli FGR Club è stata una partita che i partigiani han vinto prima di tutto con la testa ed il cuore e poi, solo poi, con le gambe: “Fosforo&Molotov” insomma.
Il nume tutelare del Partizan Valpreda, lo ricordiamo per coloro che si fossero appena sintonizzati su questi schermi, è Arrigo Boldrini, "il Comandante Bulow" della guerra di Liberazione del 43-45 nella pianura ravennate.
Arrigo Boldrini fu colui che si guadagnò il nome di battaglia di "Bulow" perché teorizzo, praticò e rese possibile l'impossibile ovvero la "guerriglia partigiana in pianura". E da lassù, dal paradiso dei partigiani, il Comandante Bulow ier sera deve aver dato una sbirciatina quaggiù, nell'inferno del Castel Mayor Stadium di Castelmaggiore (più pianura di cosi), rendendo possibile l'impossibile ovvero la vittoria del Partizan Valpreda contro gli FGR Club...
L'inizio della partita non è dei più promettenti: ad un'infermeria già al completo (Greco, Chighine e Raffaini, più il desaparecido Scuderi) si aggiunge all’ultimo minuto anche il forfait di Aloe. I partigiani sono ridotti all'osso e già si preparano a subire una gragnuola di gol, in un match che il Punto Snai dell'Opes quota trenta a uno contro i nostri.
Si parte comunque con il giusto grado di concentrazione: Mister Fara (ieri affiancato dal vice Raffaini) s’inventa un nuovo schema: "il rombo con il baricentro basso" che in sostanza consiste in "tre barricati dietro e Zaccaria là davanti ad inventarsi qualcosa" e pare essere, per la legge dei grandi numeri, finalmente l'intuizione tattica giusta.
Infatti, un po’ a sorpresa, l'iniziativa è da subito nelle mani dei partigiani che sparacchiano a salve verso la porta effegierrica (più che un nome un codice fiscale) senza troppi fronzoli ma con grande accortezza. Gli Fgr paiono tranquilli e rilassati come se si aspettassero il solito sparring partner da mazzolare a piacimento. Un terzo del primo tempo trascorre sullo 0 a 0 e a molti pare già d'aver fatto una piccola impresa in attesa che gli effegierrici aprano il fuoco. E il fuoco lo aprono, con pesante responsabilità di qualche singolo
di cui non faremo mai il nome, nemmeno sotto tortura (il cognome invece lo facciamo volentieri: Pistis). Uno a zero. E quasi subito due a zero. La squadra partigiana però non sbanda. Si serra compatta, intuendo che chissà quante altre volte dovrà raccogliere il pallone dal fondo del proprio sacco. Prova anche a continuare ad affacciarsi nell’area effegierrica, ben presidiata, ma senza troppa precisione.
E cosi, ancora con la pesante responsabilità di colui di cui non facciamo il nome (Pistis) arriva il tre a zero. E poi il quattro a zero. Ma i partigiani, a differenza di millanta altre volte, non perdon la testa. Ragionano. Si guardano negli occhi e capiscono che si, la partita è persa. Ma tutto è perduto fuorché l'onore e allora si continua a giocare. Senza sbandare. Senza incaponirsi in inutili personalismi ed isterismi ma ragionando come squadra, come se in campo si fosse un solo corpo ed una sola testa. Con la consapevolezza che finirà dieci a zero ma ce la siam giocata lo stesso.
E proprio quando i nostri pensano "ci vorrebbe solo giusto un pizzico di culo per segnare almeno il gol della bandiera" quel pizzico di culo arriva. Non metaforicamente, proprio letteralmente: lancio lungo di Reda verso Vittoso che non può rendersi conto del lancio perché è girato verso la porta avversaria: la palla gli spizza sulle chiappe e con una carambola strana che descrivervi non saprei gli arriva davanti: gran botta: GOL. Questo per dire che il culo non sempre basta ma certe volte aiuta. Quattro a uno e sembra già quasi un piccolo miracolo. I Partigiani esultano come avessero fatto chissà ché. Gli FGR non sembrano curarsi troppo del gol subito e provano di nuovo a caricare sul finale del tempo ed hanno anche la ghiotta occasione di allungare di nuovo con un tiro libero che un impeccabile Corti para con una certa quale agilità e sicurezza.
Il tempo si chiude cosi sul quattro a uno, con l'arbitro che fischia proprio su una ripartenza partigiana che poteva far male. “Peccato!” - E' il pensiero dei numerosi tifosi partigiani assiepati sugli spalti – “Chissà quando ci ricapita una simile occasione per segnare un altro gol a questi fenomeni qua.”
Il secondo tempo si apre sulla falsariga del primo: un Partizan diligente che osa solo l'indispensabile ed un FGR Club che pensa d'avere in mano la partita e cerca di controllarla spendendo il meno possibile. Solo che, par strano, ma il Partizan c'è. C'è tutto. Di testa, di cuore, di polmoni, di balle e persino di gambe. Vittoso, che finora per tutto il campionato aveva scarponato alquanto, indovina di nuovo l'angolo giusto e segna il quattro a due. Bello. Ma non può durare. Adesso gli Fgr si svegliano e ci fanno un mazzo tanto. Mister Fara predica equilibrio dalla panchina e quasi prega i suoi uomini di tenere il risultato bloccato sul quattro a due che è già un gran bel risultato. Ed invece Vittoso, ancora lui, trova il gol del tre a quattro.
Vuoi vedere che...” Pensa qualcuno. No, impossibile. L'FGR non è certo sparito dal campo, solo inizia forse a pensare che gli toccherà far qualcosa se non vuole vincere con un solo gol di scarto. Ci provano e ci riprovano gli FGR ma non trovano lo spiraglio giusto: ora una smanacciata di Corti, ora un recupero di trenta metri di Reda, ora una ciabattata del loro esterno, ora una chiusura elegante di Scardamaglia, ora una sportellata di Vittoso, ora un dribbling di troppo del loro numero nove, ora un intervento a peso morto di Pistis, ora uno stinco di Naciri: insomma c'è sempre un pezzetto di Partizan che si oppone alle loro mire espansionistiche. E davanti? Davanti ci si prova, con lanci lunghi verso Naciri, qualche galoppata di Reda, un paio di sgomitate di Vittoso, qualche folata di Pistis e Scardamaglia che fanno venir un paio di principi di infarto all’allenatore. Ci si prova e ci si riprova e poi BUM! Arriva il pareggio di Zaccaria Naciri che fa venir giù gli spalti. Quattro a quattro e palla al centro.
Non par vero a nessuno, men che meno ai partigiani. Men che ai partigiani al loro mister che guarda l’arbitro sperando che fischi subito la fine delle ostilità per brindare ad un punto che definire insperato è dire poco, pochissimo. Ma la partita non è ancora finita: mancano ancora poco meno di dieci minuti: un’eternità e mezzo, calcettocinquisticamente parlando.
I falli si sprecano e si son sprecati per tutta la partita e in un amen arriva il tiro libero per gli FGR. Panico. Vabbè, pazienza, ce la siamo giocata e va benissimo cosi, chissenefrega se perdiamo con un solo gol di scarto e.. INCROCIO DEI PALI, invece. Non si passa, il culo di Vittoso dev’essere taumaturgico.
Si guerreggia ancora parecchio, i nostri provano a mettere il muso dall’altra parte consapevoli che ormai bisogna giocarsela (e finalmente se ne convince anche il Mister) e… TIRO LIBERO PER IL PARTIZAN. Lo tiro io? Lo tiri tu? Lo tira Zaccaria? Lo tira Vittoso che oggi è in giornata? Lo tira Scardamaglia che è il Capitano? Lo tira Reda, che il piede ce l’ha? Lo tira Pistis. Come lo tira Pistis? Nella ripresa ha recuperato ma ha giocato un primo tempo D-I-S-A-S-T-R-O-S-O. Lo tira Pistis. Vabbè, lo tira Pistis. Ma due partite fa lo ha sbagliato. Non importa, lo tira Pistis. Ok. Guardo? Non guardo? Guardo? Non guardo? Guardo. GOOOOOOL. Che gollazzo amisci… Partizan Valpreda – FGR Club cinque a quattro… Il resto sono infarti multipli in attesa del fischio finale…
Se me l’avessero raccontata non ci avrei mai creduto.

Le Pagelle.

Cav. Del Pallone CORTI DAVIDE 9. Partita di grande intensità non cede nemmeno uno spicchio della sua porta, esce con il giusto tempismo, comanda la difesa con autorevolezza, para anche un tiro libero. GHE' PENSI MI.

Cav. Del Pallone REDA GIOVANNI 9+. Scusate ma ho finito gli aggettivi. Semplicemente il peso specifico della sua presenza in difesa è abnorme, ecco. Quando c'è lo noti. E lo noti soprattutto quando è assente... INDISPENSABILE.

Cav. Del Pallone SCARDAMAGLIA GENNARO 9. Moltissimo lavoro oscuro a roncolare e spalare letame lì dietro. Poco appariscente ma molto sostanzioso... DAI TALPEANU NON NASCE NIENTE, DA SCARDAMAGLIA NASCON I FIOR…

Cav. Del Pallone VITTOSO NUNZIO 9+. Non solo per i tre gol. I tre gol sono solo la ciliegina sulla torta: mette dentro la partita tutta la carica agonistica di cui è capace. E fa la differenza. BOBBONE VIERI! Hombre del Partido Opes Tv

Cav. Del Pallone PISTIS STEFANO 8. Il Partizan Valpreda senza di lui sarebbe una squadra molto più noiosa e normale. Gioca una prima frazione di gioco a dir poco oscena. Ma sul quattro a quattro quanti avrebbero avuto il coraggio di assumere su se stessi la responsabilità di tirare il tiro libero che poteva portarci in paradiso o sbatterci all'inferno? Solo Pistis e Beccalossi. MAHATMA PISTIS!

Cav. Del Pallone NACIRI ZACCARIA 9,5. Non tocca la palla, la accarezza. Ha vent’anni ma gioca con il piglio del veterano e sul quattro a due sussurra al Mister in panchina. "Questa la vinciamo" credendoci veramente e facendo di tutto per vincerla davvero. CAPITAN FUTURO!


Mister Fara 8. Concedetemelo, senza falsa modestia. L’anno calcistico 2010 sarà ricordato per due grandi capolavori tattici: la vittoria del Partizan Valpreda sull’FGR Club e un gradino più in basso, in quanto a prestigio, difficoltà e soddisfazioni, la vittoria dell’Inter in Champions League.

lunedì 6 dicembre 2010

Tabellino e pagelle fatte senza voglia (un pò come voi in campo l'ultima volta)

TABELLINI

PARTIZAN VALPREDA – DREAM TEAM 2 – 10

Partizan Valpreda
NACIRI ( 2 ) .

AMM ////

ESP ////

MIGLIOR PORTIERE CORTI VOTO 7

Dream Team

DI RUOCCO ( 1 ) , ZUMMO ( 2 ) , D'ANGELI ( 2 ) , BANNO' ( 5 ) .

AMM ////

ESP ////

MIGLIOR GIOCATORE BANNO' VOTO 8

Pagelle


Corti. 6 Senza infamia e senza lode.
Prasciolu 5.5. Senza e lode e con poca infamia.
Pistis. 5 Nessuna lode e discreta infamia.
Scardamaglia. 5.5. Senza lode e con poca infamia.
Adamo. 5. Fuori dalla partita.
Aloe 5. Inutile. Recupera offrendo una birra nel dopo partita.
Vittoso 5.5. Inutile e fuori dalla partita anche lui ma almeno si incazza.
Naciri. 6.5. Qualche lode e nessuna infamia.